Maurizio Pietrantonio

Maurizio Pietrantonio

di Maurizio Pietrantonio
Direttore Generale e Artistico

La 72esima edizione del Ravello Festival ha inteso coinvolgere e valorizzare in maniera decisa le eccellenze territoriali in un cartellone che unisce il patrimonio musicale e culturale della Campania a personalità di spicco della scena musicale internazionale.
La particolare e difficile congiuntura di questi ultimi mesi ha penalizzato, per le tante opportunità di lavoro venute drasticamente a mancare, l’intero mondo artistico della nostra Regione, di per sé di straordinaria rinomanza.
Mi è sembrato pertanto coerente, oltre che doveroso, nel lavoro di predisposizione del programma del Ravello Festival, rivolgermi prioritariamente a questo grande e significativo universo.
Le tante forze espressive campane oggi presenti nella programmazione si sono rese sollecitamente disponibili in uno spirito di condivisione e di volontà di partecipazione davvero emozionante e contagioso.
Il progetto che ne è scaturito è la rappresentazione collettiva, tangibile e determinata, di questa identità artistica e culturale, un vanto da mostrare e da proporre con orgoglio in un luogo oltretutto privilegiato da una scenografia naturale inimitabile e celebre nel mondo.
Non posso nominare tutte queste realtà e ringrazio ancor più quelle che, pur resesi disponibili, non hanno potuto essere accolte in cartellone per le difficoltà più varie.
Non sono tuttavia venute meno le partecipazioni di tante altre personalità altisonanti dell’odierna scena concertistica nazionale ed internazionale, specie nella composizione dei cast vocali, ma anche di quelli strumentali, nello spirito di raffronto e scambio multinazionale che è proprio dell’arte stessa.
Di tutto ciò sono particolarmente onorato per la fiducia conferitami dalla Governance della Fondazione nell’affidarmi la responsabilità della programmazione musicale della Fondazione e, in particolare, del Ravello Festival 2024, in un momento difficile, e dunque forse ancor più decisivo, della vita culturale della nostra Regione e lieto di aver potuto contribuire, con l’appassionato sostegno dei collaboratori tutti della Fondazione, alla realizzazione di un risultato che, malgrado il limitato budget disponibile, il contesto di incertezza e dei tempi concessi, si auspica possa essere all’altezza della grande tradizione del Ravello Festival.
Desidero rivolgere, infine, un sincero ringraziamento alle istituzioni musicali campane che con la loro presenza hanno reso possibile il programma. Tra queste, in particolare, la Fondazione Teatro di San Carlo ed il Teatro Verdi di Salerno unitamente all’Orchestra Filarmonica di Benevento, l’Orchestra da Camera di Santa Sofia, la Cappella Neapolitana, la Salerno Jazz Orchestra ed i Maestri Campanella, de Giovanni, Pirozzi, Cicalese e Zamuner.
Un pensiero particolarmente grato a Roberto Bolle, autentico ambasciatore italiano della danza nel mondo per la sua presenza in apertura del cartellone e a Fiorella Mannoia che, coniugando la sua grande cifra artistica con l’eleganza dei testi, è autrice di alcune tra le più belle canzoni della musica italiana. Anche Loro con entusiasmo hanno voluto condividere la nostra esperienza.